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Comunicato di @Unimolise che:
- non nomina #Gervasoni;
- fa riferimento a libertà d'insegnamento, non al problema dell'appropriatezza dei suoi comportamenti per rapporto con gli studenti;
Invita Schlein come se il problema fosse tra loro e non pubblico, in quanto professionale.
- non nomina #Gervasoni;
- fa riferimento a libertà d'insegnamento, non al problema dell'appropriatezza dei suoi comportamenti per rapporto con gli studenti;
Invita Schlein come se il problema fosse tra loro e non pubblico, in quanto professionale.
Come dicevo ieri, il problema fondamentale a cui si risponde è quello di evitare grane di tribunale da parte dell'una o dell'altro, non quello di definire modi e presupposti dell'esercizio dei privilegi accademici nell'interesse di tutti
Poi, per carità, non mi sento neanche di condannare i vertici di UniMol, ché nessuno è nato per fare l'eroe. Sarebbe piuttosto il caso di avere un sistema istituzionale in cui non serva eroismo per affermare certi principi
Da un collega all'altro: lasciamo perdere #Gervasoni ché alle 21:30 #Barbero è in diretta streaming per la sua conferenza dal Festival della Mente di Sarzana
Link alla registrazione della diretta di ieri
Nel frattempo, il collega è stato informato che lui e Gervasoni, tecnicamente, sono la stessa cosa. Questa la sua reazione
Su #Gervasoni l'ho già ripetuto fin troppo: il suo uso sconsiderato dei social network non è immediatamente assimilabile a quello di #Castrucci (che negava coi suoi tweet le competenze richieste dalla sua posizione professionale). Come Castrucci però pone due altri problemi: -> 
1) Come si sente uno studente a lavorare con una persona che trasuda violenza settaria in questo modo? E' possibile avere piena fiducia nelle sue scelte per l'impegno all'avvio di una carriera o all'orientamento tra le opportunità post-laurea? ->
2) Se, come ha più volte detto, non ha mai espresso le sue posizioni politiche in sede professionale, ritiene di non poter sostenere in modo critico e argomentato le opinioni che lo caratterizzano così fortemente nella sfera pubblica? La sua violenza verbale è tutto un gioco? ->
La Luiss cacciando Gervasoni ha fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi azienda pubblica o privata.
Questi signori molto in vista che si ostinano a specificare che nei social esprimono opinioni personali, come se fosse un lasciapassare per la qualsiasi dimenticano sempre che
Questi signori molto in vista che si ostinano a specificare che nei social esprimono opinioni personali, come se fosse un lasciapassare per la qualsiasi dimenticano sempre che
quando si rivestono certi ruoli, si svolgono determinate professioni ci si porta comunque dietro quel ruolo.
E nessun’azienda ha piacere che si accosti il suo nome a quello di un “professore” che nei social si esprime come un teppista razzista.
E nessun’azienda ha piacere che si accosti il suo nome a quello di un “professore” che nei social si esprime come un teppista razzista.
Molti dipendenti che non hanno la stessa visibilità di Gervasoni sono stati licenziati o hanno avuto procedimenti disciplinari per molto meno di un post razzista.
Non c'entra niente il pensiero unico e nemmeno la censura.
Non c'entra niente il pensiero unico e nemmeno la censura.
